Raffaele Paier
guida di VeneziaTOUR 1: Lo splendore di Venezia (durata 2h; eventuali ingressi a carico del cliente)
La visita comprende la Cattedrale di San Marco (1063-1094), complesso unico nel suo genere con notevoli influssi bizantini. L’entrata, dal punto di vista delle code, non presenta problemi nel periodo invernale, mentre in estate ci possono essere periodi di attesa alquanto lunghi sotto il sole.
Trattandosi di luogo di culto, è’ sempre indispensabile avere spalle e gambe coperte (fino al ginocchio sia per uomini che per le donne), e depositare zaini e oggetti ingombranti nell’attigua chiesetta di San Basso.
Le fotografie non sono ammesse! Inoltre durante le funzioni religiose, non sono tollerati turisti che circolino all’interno della chiesa, a volte però, durante le funzioni si concede di accedere alle Gallerie dove si possono ammirare gli splendidi mosaici da vicino, alcuni interessanti modellini in legno che spiegano le fasi costruttive dell’edificio nei secoli, e soprattutto la splendida quadriga di Elios, bottino di guerra dei Veneziani del 1204, nonché plutei marmorei, arredi e suppellettili liturgiche.
La Piazza antistante è anch’essa un unicum nel suo genere, è di forma trapezoidale, e si articola in Torre dell’Orologio (1496-99), le Procuratie Vecchie (1514-17) sotto le quali si trova il Caffè Quadri (aperto nel 1775), quelle Nuove (1640) che ospitano dal 1720 il famosissimo Caffè Florian, e le Nuovissime o Ala Napoleonica (1807-1814) così chiamate dopo la demolizione della Chiesa di San Geminiano e la costruzione della Sala da Ballo con relativa scala monumentale d’ingresso.
Il Campanile (IX sec) alto 98 m., era una formidabile torre di avvistamento e di guardia. Alle 10.02 del 14 Luglio 1902 crollò su se stesso senza fare alcun danno: un vero miracolo! All’ingresso la cosiddetta Loggetta del Sansovino (1537-49) presentava locali che ospitavano le guardie che controllavano l’ingresso del Palazzo dei Dogi (1341-1438). Esso era il centro politico, il cuore pulsante della Serenissima, ma anche il centro burocratico, il luogo dove si amministrava la giustizia e, non da ultimo, la residenza del Doge. E’ obbligatorio depositare zaini, oggetti ingombranti, ed ombrelli dotati di terminali in metallo (rovinano il terrazzo veneziano) nel guardaroba. Sono ammesse le fotografie, ma senza flash o treppiedi.
Alla fine dell’itinerario, passando dall’altra parte del canale di palazzo tramite il Ponte dei Sospiri, si accede all’edificio delle Prigioni Nuove (1566-1614). Le celle erano divise in pozzi e piombi a seconda della loro posizione: al piano terra e mezzanino i primi, sotto il tetto i secondi (si ricorda che il tetto era ricoperto di lastre di piombo, come nel caso delle cupole della Cattedrale. Uscendo dal Palazzo, si può ammirare sulla sinistra l’edificio della Biblioteca Marciana che ospita anche il Museo Archeologico.
TOUR 2: Venezia e l'Oriente (durata 2h; eventuali ingressi a carico del cliente)
Questo tour si concentra sulla parte orientale della città e consente di seguire un itinerario veneziano che, partendo dalla Cattedrale di San Marco (bizantina), include una chiesa greco-ortodossa quale San Giorgio dei Greci.
Il raffronto tra le due consente di mettere a fuoco, da un lato, la loro sostanziale omogeneità, trattandosi di chiese orientali, dall’altro, la grande differenza strutturale e liturgica tra esse e quelle occidentali. Cosa questo significhi è subito evidente entrando nella chiesa successiva, cioè San Giovanni e Paolo (gotica). Qui si ha occasione di approfondire i non indifferenti problemi costruttivi in un ambiente tanto delicato quanto quello lagunare, e si considererà il notevole influsso dell’ordine dei Domenicani sulla vita dell’epoca.
Si passa poi al gioiellino architettonico che è la Chiesa dei Miracoli (rinascimentale), così definita dopo il rinvenimento di una immaginetta della Vergine Maria ritenuta miracolosa, per cui si ritenne di doverle innalzare su questo luogo un piccolo tempio. Di qui si procede verso le case dei Polo. Questi edifici che presentano diversi stili, alcuni sono molto recenti, furono acquistati da Marco Polo al ritorno dal suo viaggio dalla Cina, del quale fa menzione l’iscrizione visibile sopra l’ingresso del Teatro Malibran adiacente al canale.
L’ultimo sito che si visita è il famoso ponte di Rialto con annesso mercato, che assurse per un lungo periodo a vera propria fiera permanente europea per prodotti dal vicino, medio e lontano Oriente.
TOUR 3: Il Barocco (durata 2h: eventuali ingressi a carico del cliente)
Questo tour si dipana verso il lato occidentale della città partendo sempre dalla Piazza. Ha per oggetto edifici di culto o palazzi dal Barocco allo stile Neoclassico. La prima chiesa che si visita, subito dietro alla piazza è San Moisè, che già dalla facciata annuncia le novità dello stile Barocco, ovvero la autocelebrazione e la autoreferenzialità della famiglia Fini, a scapito della semplicità e della centralità del messaggio evangelico.
Poco più avanti compare la facciata di un’altra chiesa barocca: Santa Maria del Giglio. Qui la famiglia che celebra i propri fasti è quella di Antonio Barbaro che svolse incarichi politici per conto della Serenissima nelle città rappresentate in facciata, in basso, all’altezza dell’ingresso: Zara, Candia, Padova, Roma, Corfù e Spalato.
Poco oltre ci si imbatte in Campo Santo Stefano, e di qui, seguendo le indicazioni per l’Accademia, si può ammirare la splendida dimora dei Pisani, chiamata dai Veneziani Ca’ Pisani (1728-93) con facciata sul Canal Grande, dal 1897 sede del Conservatorio di musica Benedetto Marcello. Al termine del campo, si erge l’imponente facciata di San Vidal (Vitale) in stile neoclassico, con tipica facciata tripartita alla maniera di Palladio.
Dal fianco sinistro della chiesa si può vedere il Ponte dell’Accademia, in legno, in un’unica arcata, ricostruito recentemente per la terza volta, in sostituzione di quello di ferro voluto dagli Austriaci nel 1854. Superato il ponte, procedendo verso sinistra, si passa a fianco delle Gallerie ’Accademia e procedendo lungo il Canal Grande, verso la Piazza si perviene alla Chiesa della Salute (1631), chiesa a pianta centrale costruita in onore della Vergine Maria, dopo l’improvvisa quanto inspiegabile cessazione della peste bubbonica del 1631.
TOUR 4: Tiziano e Tintoretto (durata 2h eventuali ingressi a carico del cliente)
Questo tour si concentra sullo straordinario complesso della Chiesa dei Frari e dell’adiacente Scuola di San Rocco. Data la portata dei capolavori presenti al suo interno, la visita di questo complesso è altamente consigliata. Nella chiesa tra i monumenti più insigni vanno menzionati il Monumento funebre di Tiziano (1852) e, di fronte, quello del Canova, l’insigne architetto, scultore e pittore, del quale in un’urna, all’interno, viene conservato il cuore.
Nella Sala Capitolare adiacente al chiostro, si può ammirare uno dei primi capolavori dell’arte veneziana: Madonna tra San Francesco e Santa Elisabetta d’Ungheria di Paolo veneziano, uno dei primi pittori lagunari di spessore. Ritornando verso la chiesa, nella sala dell’antica sagrestia, fatta costruire dalla famiglia Pesaro intorno alla metà del secolo XV, spicca sull’altare la Madonna con Bambino e Santi di Giovanni Bellini (1488).
Ritornati in chiesa sull’altare della seconda cappella di destra, detta dei Fiorentini, si può ammirare la statua lignea di San Giovanni Battista, scolpita da Donatello nel 1450.
Il presbiterio alloggia uno dei massimi capolavori di sempre, l’Assunta di Tiziano (1516-18) su tavola.
Da ultimo, abbandonato il transetto, lungo il lato sinistro della chiesa, un ulteriore capolavoro assoluto di Tiziano: la Pala Pesaro con la Vergine e San Francesco (1526). Come in tutte le chiese, si raccomandano sempre spalle e ginocchia coperte sia per uomini che per le donne.
TOUR 5: L'Accademia ed i suoi gioielli (durata 1,30- 2h Biglietto d’ingresso a carico del cliente)
Questo tour si concentra soprattuto sul campo pittorico, poiché ha per oggetto il Museo dell’Accademia, che ospita alcuni capolavori dei più grandi pittori veneziani dalle origini al XVIII secolo. L’escursus parte dai Primitivi (Paolo Veneziano, Guariento, ecc. ecc.) così definiti per il semplice fatto di avere una visione del mondo assolutamente teocentrica, di tipo bizantino, e quindi non interessati alla fisicità delle cose, ma alla loro trascendenza.
Subito dopo si entra nella visione del mondo di tipo Rinascimentale, che ha per centro l’uomo che, dotato di intelligenza, che è un dono di Dio, può godere della straordinarietà del piano di Dio per la salvezza di tutti gli uomini. Sono queste le sale dei pittori speculativi quali Giovanni Bellini, Giorgione, Cima da Conegliano, Alvise Vivarini.
Accanto a questi, negli stessi anni, compare una serie di pittori di genere, più attenti alle cose che alle idee Gentile Bellini, Carpaccio, Giovanni Mansueti, Lazzaro Bastiani. Dopo di che si passa alla visione manierista del mondo, dove venute meno le certezze del secolo precedente, subentra nell’artista o un’ansiosa personale ricerca di Dio come in Tintoretto, o una identifica-zione degli ideali cristiani con un ideale politico come in Veronese, che celebra il mito di Venezia. Il fenomeno Tiziano è, ovviamente, un caso a parte, e certamente non si può dire che la complessità e la vastità della sua poetica sia circoscrivibile alle opere presenti nelle sale della Galleria dell’Accademia.
I due giganti del Barocco a Venezia sono Luca Giordano e Bernardo Strozzi, che introducono a Venezia le novità della Controriforma rifacendosi, in vario modo, alla maniera di Rubens Rembrandt. Il Settecento mantiene le due correnti fondamentali del Barocco: quella che si rifà al Veronese ed a Rubens che viene continuata da da Sebastiano Ricci, Giovanni Antonio Pellegrini, e Giobatta Pittoni e quella che riprende la grande lezione chiaroscurale di Tintoretto e Rembrandt, alla quale si rifanno invece, il Piazzetta ed in tono minore, Antonio Balestra, e le scuole dei Zanchi, Fumiani, Zonca.
Il Vedutismo è un fenomeno particolare del Settecento ed assume un valenza speciale nei due grandi veneziani dell’epoca: Canaletto e Guardi, mentre dal punto di vista dei ritratti, spiccano Alessandro Longhi e Rosalba Carriera testimoni di una grandezza passata, alla quale si guarda come ad un’età dell’oro non più rivedibile.
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